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Il fallimento del Gruppo Di Nepi
- Nel 1993, le prime avvisaglie che qualcosa stava accadendo, benché le
varie attività commerciali ed alberghiere del Gruppo di Nepi fossero in
piena attività, la notevole massa di debiti bancari consolidati, erodeva in
maniera esponenziale i bilanci. Già nel marzo del 1993, i primi solleciti
per il pagamento dei diversi mutui in scadenza , che non furono
mai pagati, tant'é che la
B.T.M. (Banque Transatlantique de Monaco) benché in possesso di una garanzia
personale del Di Nepi Settimio, bloccò il conto corrente del gerente, che
non aveva nulla a che vedere con l'attività. Al proseguire di questo stato
di fatto, vista l'impossibilità di trovare delle soluzioni, dopo diverse riunioni ed atti giudiziali
contro i fratelli di Nepi, gli stessi a seguito un accordo giudiziale con il
loro Avv. Vitolo V., cederono le quote della Scs Hotel du Louvre, e furono
estromessi dalla gestione, restando solo proprietari della Sci SKY FIN detentrice dell'immobile.
Fu stipulato un contratto di locazione
pluriennale per il recupero degli investimenti effettuati e provvedere al
pagamento di debiti da loro contratti (vedi : Arc. Curau C.). Dal Maggio
del 1993 la gestione dell'Hotel diventò di famiglia, iniziando una
trattativa con la banca Generale Du Commerce a Parigi per il recupero
dell'attività, mal al reale valore commerciale, non certo ai 10 milioni di
Franchi Francesi che era una vera assurdità. Nel frattempo furono effettuati
dei lavori di ristrutturazione ed ammodernamento dell'hotel, viste le
condizioni precarie e di vetustità delle strutture, per renderlo all'altezza
delle "tre stelle" che citava. Mentre a Roma la Magistratura aveva iniziato un
procedimento nei confronti dei Fratelli Di Nepi, il resto della storia fu
cronaca giudiziaria, basta leggerlo sui link afferenti.
- In questa anno di completa tragedia, arrivò anche la chiusura dell'Hotel
in base ad una Ordonnance del 6 Giugno 1867 !! la chiusura
temporanea per il non rispetto delle regole igieniche, per la ripresa solo
dopo opportuna verifica. Purtroppo essendo impossibilitato ad avere notizie
dirette dei fatti, restai estremamente perplesso, solo a distanza di tempo
appresi che ciò avvenne in base ad una denuncia effettuata all'Ufficio del
Turismo, seguendo il suo iter si arrivò alla chiusura. Forse un problema
tecnico delle strutture ancora da sistemare, oppure ad un cattiva gestione
del personale preposto alla pulizia delle camere, fatti facilmente
risolvibili, invece fu lo spunto del gerente per dare forfait e chiudere l'attività.
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La cessazione d'attività del 31 Gennaio 2002
- Dal Journal de Monaco :
- "Constaté l'état de
cessation des paiements et prononcé avec toutes conséquences de droit la
liquidation des biens de la société en commandite simple Giovanni LAMBIASE et
Cie ayant exercé le commerce sous l'enseigne HÔTEL DU LOUVRE, dont le
siège social était sis 16, boulevard des Moulins à Monaco et de son gérant
commandité Giovanni LAMBIASE.
Fixé provisoirement la date de cette cessation des paiements au ler octobre
2001.
Nommé Mme Stéphanie VIKSTRÖM, Juge suppléant au Tribunal de Première Instance,
en qualité de Juge-Commissaire.
Désigné M. André GARINO, expert-comptable, en qualité de syndic.
Pour extrait conforme délivré en application de l'article 415 du Code de
Commerce.
Monaco, le 31 janvier 2002."
- Quindi l'attività alberghiera era cessata,
dalla sospensione amministrativa si era passati alla cessazione per "fuga"
del gerente, ma non certo in ossequio ai dettami di legge o civili,
bensì "qual insalutato ospite", un fuga ben orchestrata ed
architettata, ovviamente non pagando nessuno, distraendo le liquidità
dell'attività, recuperando altresì materiali e beni dell'hotel, il
tutto a suo totale ed esclusivo profitto; traslocando in Val d'Aosta con l'ausilio di
un pseudoamico comune aostano M.S.
Vista
la storia, viene spontaneo domandarsi cosa si nasconde dietro a tutti questi
eventi, vedendo una analisi sintetica e storica dei fatti :
Il Gruppo Di Nepi, grazie a degli
appoggi bancari ottiene un prestito di 55milioni di franchi francesi,
garantito dalle ipoteche sull'immobile per 45 milioni di franchi francesi ed
all'avviamento commerciale per 10 milioni di franchi francesi.
Le rate di Mutuo
non sono mai
state pagate, inizia il declino del Gruppo Di Nepi, sino all'8 Aprile
2003 con la condanna.
Gli stessi vengono esautorati
dalla S.c.s. Hotel du Louvre, realizzando un contratto di locazione
pluriennale per il rimborso degli investimenti fatti ; il canone di
locazione verrà utilizzato per il rimborso dei prestiti e per il pagamento
all'Arch. CURAU dei suoi onorari, relativi alla ristrutturazione
dell'immobile per un importo di 1.852.484 franchi francesi,
mai
eseguita.
Venne preso contatto con la Banque
Generale du Commerce a Parigi per acquistare l'avviamento commerciale, ma al
reale valore di commercio, valutando l'effettiva capacità ricettiva
alberghiera di 33 camere da ristrutturare completamente.
Una S.c.i. Louvre, rappresentata
da Sangiorgio Frederic, rileva l'integralità del debito del Gruppo Di Nepi,
divenendo proprietaria sia dell'immobile che dell'avviamento commerciale.
Nell'anno 2000 iniziano dei
contatti per una eventuale rescissione del contratto di locazione ed il
pagamento di una buonauscita per 10 milioni di franchi
francesi, valutazione effettuata sulla durata ancora da effettuare e sulla
media ponderale del reddito netto prodotto.
ma le conclusioni dell'Hotel du Louvre sono eccezionali !
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Nell'anno 2001 la S.c.s. Hotel du
Louvre, viene prima sospesa l'attività per motivi igienici, successivamente
alla "fuga" del gerente viene posta in stato di liquidazione, il 12 Giugno
2003 la stessa viene sospesa ?, nei confronti del gerente che ha sottratto
1.310.000 franchi francesi dalle banche (vedi estratti conto C.F.M.
e B.N.P
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)
; che non sono stati trovati o volutamente omessi..), il saldo di cassa, beni e materiali
dell'attività ; nemmeno vengono recuperati gli attivi
(chissà perchè ?)
e non viene effettuata nessuna procedura di responsabilità ;
non viene dichiarato il fallimento
e ne tanto meno
la
bancarotta fraudolenta. Anche perché, è il caso di dirlo : "è
scappato in Val d'Aosta con la cassa.." ; chiaramente qualcosa
di poco chiaro nella procedura esiste.
Ma il colmo dell'ironia, che "
il truffatore è
restato truffato !"
Trasferitosi in Val d'Aosta, ha tentato la
fortuna con l'acquisto di quote sociali al valore nominale della Srl Casa
della sposa 4.680 Euro e della Srl CORDISCO 2.000 Euro, pagandole
ben 600 Milioni di Lire ! ; un vero affare per il venditore (un
eufemismo di lingua italiana si dovrebbe definire diversamente) che l'ha saputo
ben abbindolare. Difatti ha poi messo in liquidazione la Srl casa
della sposa, per evidenti motivi di far sparire l'attivo, e dell'altra
Srl CORDISCO ci sono prati, pascoli e ruderi.
Una vera fine
ingloriosa di diventare "imprenditore" in Val d'Aosta.
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