Cap. VII - Una storia poca chiaRA dell'Hotel du Louvre
 
1 - L'acquisizione dell'immobile ed dell'attività alberghiera
Negli anni '90 venni contattato da un mio cliente ed amico di lunga data di Roma, per un gruppo d'imprenditori che era interessato ad una attività alberghiera nel Principato di Monaco, mi presentò i fratelli di Di Nepi Settimio e Pacifico presso la loro sede, in un ufficio prestigioso a Via Nazionale a Roma, conosciuti nell'ambiente romano come facoltosi commercianti possessori di decine di negozi situati in diverse regioni italiane. Dopo vari incontri a Monaco e Roma e le varie informazioni sullo sviluppo dell'attività alberghiera, difatti oltre all'hotel du Louvre, erano già in corso o acquisiti diversi hotel e più precisamente :Hotel Leon d'Oro a Verona, il Catullo a Verona, Hotel Garden a Castelgandolfo, Hotel Fauche a Milano, Grand Hotel Federico II a Bari, Hotel Gold a Vicenza, Hotel Polo Beach and Casino a Saint Martin. Viste tali premesse, accettai l'incarico professionale, predisponendo i vari contatti e le procedure da seguire. Il 29 Aprile del 1991 presso lo studio notarile del Notaio Paul Louis Aureglia di Monaco, furono costituite le società SKY FIN Sci, che sarebbe diventata la proprietaria dell'immobile e la Hotel du Louvre Scs che avrebbe svolto l'attività alberghiera. Mi rimase impresso il modo e le persone partecipanti a tale atto notarile, l'intero staff dei Fratelli Di Nepi avvocati, commercialisti ed amministratori, venuti con l'aereo personale del Di Nepi Settimio. E poi il direttore della banca Transatlantique de Monaco Alcabez J. ed un suo collaboratore Sarno G., che con estrema deferenza portarono personalmente i due assegni per 55 milioni di franchi francesi da consegnare al venditore Roman Glibert (ex Presidente dell'associazione albergatori monegaschi). Niente faceva presagire cosa sarebbe successo negli anni a venire.  
2 - Il fallimento del Gruppo Di Nepi
Nel 1993, le prime avvisaglie che qualcosa stava accadendo, benché le varie attività commerciali ed alberghiere del Gruppo di Nepi fossero in piena attività, la notevole massa di debiti bancari consolidati, erodeva in maniera esponenziale i bilanci. Già nel marzo del 1993, i primi solleciti per il pagamento dei diversi mutui in scadenza , che non furono mai pagati, tant'é che la B.T.M. (Banque Transatlantique de Monaco) benché in possesso di una garanzia  personale del Di Nepi Settimio, bloccò il conto corrente del gerente, che non aveva nulla a che vedere con l'attività. Al proseguire di questo stato di fatto, vista l'impossibilità di trovare delle soluzioni, dopo diverse riunioni ed atti giudiziali contro i fratelli di Nepi, gli stessi a seguito un accordo giudiziale con il loro Avv. Vitolo V., cederono le quote della Scs Hotel du Louvre, e furono estromessi dalla gestione, restando solo proprietari della Sci SKY FIN detentrice dell'immobile. Fu stipulato un contratto di locazione pluriennale per il recupero degli investimenti effettuati e provvedere al pagamento di debiti da loro contratti (vedi : Arc. Curau C.). Dal Maggio del 1993 la gestione dell'Hotel diventò di famiglia, iniziando una trattativa con la banca Generale Du Commerce a Parigi per il recupero dell'attività, mal al reale valore commerciale, non certo ai 10 milioni di Franchi Francesi che era una vera assurdità. Nel frattempo furono effettuati dei lavori di ristrutturazione ed ammodernamento dell'hotel, viste le condizioni precarie e di vetustità delle strutture, per renderlo all'altezza delle "tre stelle" che citava. Mentre a Roma la Magistratura aveva iniziato un procedimento nei confronti dei Fratelli Di Nepi, il resto della storia fu cronaca giudiziaria, basta leggerlo sui link afferenti.
3 - La sospensione d'attività del 9 Agosto 2001
In questa anno di completa tragedia, arrivò anche la chiusura dell'Hotel in base ad una Ordonnance del 6 Giugno 1867 !! la chiusura temporanea per il non rispetto delle regole igieniche, per la ripresa solo dopo opportuna verifica. Purtroppo essendo impossibilitato ad avere notizie dirette dei fatti, restai estremamente perplesso, solo a distanza di tempo appresi che ciò avvenne in base ad una denuncia effettuata all'Ufficio del Turismo, seguendo il suo iter si arrivò alla chiusura. Forse un problema tecnico delle strutture ancora da sistemare, oppure ad un cattiva gestione del personale preposto alla pulizia delle camere, fatti facilmente risolvibili, invece fu lo spunto del gerente per dare forfait e chiudere l'attività.
La cessazione d'attività del 31 Gennaio 2002
 Dal Journal de Monaco :
"Constaté l'état de cessation des paiements et prononcé avec toutes conséquences de droit la liquidation des biens de la société en commandite simple Giovanni LAMBIASE et Cie ayant exercé le commerce sous l'enseigne HÔTEL DU LOUVRE, dont le siège social était sis 16, boulevard des Moulins à Monaco et de son gérant commandité Giovanni LAMBIASE.
Fixé provisoirement la date de cette cessation des paiements au ler octobre 2001.
Nommé Mme Stéphanie VIKSTRÖM, Juge suppléant au Tribunal de Première Instance, en qualité de Juge-Commissaire.
Désigné M. André GARINO, expert-comptable, en qualité de syndic.
Pour extrait conforme délivré en application de l'article 415 du Code de Commerce.
Monaco, le 31 janvier 2002."
Quindi l'attività alberghiera era cessata, dalla sospensione amministrativa si era passati alla cessazione per "fuga" del gerente, ma non certo in ossequio ai dettami di legge o civili, bensì "qual insalutato ospite", un fuga ben orchestrata ed architettata, ovviamente non pagando nessuno, distraendo le liquidità dell'attività,  recuperando altresì materiali e beni dell'hotel, il tutto a suo totale ed esclusivo profitto; traslocando in Val d'Aosta con l'ausilio di un pseudoamico comune aostano M.S.
La sospensione della liquidazione del 12 Giugno 2003
Il giudice ordinava al liquidatore Garino A. la sospensione della liquidazione, ovviamente qualcosa di poco chiaro doveva pur esserci, difatti una conferma dei "due pesi e due misure" era eclatante. Stante a certe dichiarazioni, non fu reperito alcun documento o mezzo per verificare la contabilità e stabilire un prospetto d'analisi, come pure a differenza del mio caso "molto particolare", non fu fatta alcuna verifica presso le banche di Monaco per ritrovare elementi utili. Inoltre dietro a questa procedura a dir poco anomala, c'era forse la volontà di non fare troppa pubblicità e non far sapere troppo del "fallimento non dichiarato" e "delle azioni penali di responsabilità omesse"..
 
Questo sono i link del Journal de Monaco per leggere i vari atti:
http://www.monaco.gouv.mc/dataweb/Jourmon.nsf
7508-17/08/01
Arrêté Ministériel n° 2001-434 du 9 août 2001 portant fermeture administrative temporaire d'un établissement
7536-01/03/02
Liquidation des Biens de la S.C.S. LAMBIASE ET CIE ayant exercé le commerce sous l'enseigne : "HOTEL DU LOUVRE
7598-09/05/03
GREFFE GENERAL  Extrait
7604-20/06/03
GREFFE GENERAL  Extrait
7533-08/02/02
GREFFE GENERAL  EXTRAIT
 
4 - Commenti & conclusioni
Vista la storia, viene spontaneo domandarsi cosa si nasconde dietro a tutti questi eventi, vedendo una analisi sintetica e storica dei fatti :
Il Gruppo Di Nepi, grazie a degli appoggi bancari ottiene un prestito di 55milioni di franchi francesi, garantito dalle ipoteche sull'immobile per 45 milioni di franchi francesi ed all'avviamento commerciale per 10 milioni di franchi francesi.
Le rate di Mutuo non sono mai state pagate, inizia il declino del Gruppo Di Nepi, sino all'8 Aprile 2003 con la condanna.
Gli stessi vengono esautorati dalla S.c.s. Hotel du Louvre, realizzando un contratto di locazione pluriennale per il rimborso degli investimenti fatti ; il canone di locazione verrà utilizzato per il rimborso dei prestiti e per il pagamento all'Arch. CURAU  dei suoi onorari, relativi alla ristrutturazione dell'immobile per un importo di 1.852.484 franchi francesi, mai eseguita.
Venne preso contatto con la Banque Generale du Commerce a Parigi per acquistare l'avviamento commerciale, ma al reale valore di commercio, valutando l'effettiva capacità ricettiva alberghiera di 33 camere da ristrutturare completamente.
Una S.c.i. Louvre, rappresentata da Sangiorgio Frederic, rileva l'integralità del debito del Gruppo Di Nepi, divenendo proprietaria sia dell'immobile che dell'avviamento commerciale.
Nell'anno 2000 iniziano dei contatti per una eventuale rescissione del contratto di locazione ed il pagamento di una buonauscita per 10 milioni di franchi francesi, valutazione effettuata sulla durata ancora da effettuare e sulla media ponderale del reddito netto prodotto.
 
ma le conclusioni dell'Hotel du Louvre sono eccezionali !
Nell'anno 2001 la S.c.s. Hotel du Louvre, viene prima sospesa l'attività per motivi igienici, successivamente alla "fuga" del gerente viene posta in stato di liquidazione, il 12 Giugno 2003 la stessa viene sospesa ?, nei confronti del gerente che ha sottratto 1.310.000 franchi francesi dalle banche (vedi estratti conto C.F.M. e B.N.P - ) ; che non sono stati trovati o volutamente omessi..), il saldo di cassa, beni e materiali dell'attività ; nemmeno vengono recuperati gli attivi (chissà perchè ?) e non viene effettuata nessuna procedura di responsabilità ; non viene dichiarato il fallimento e ne tanto meno la bancarotta fraudolenta. Anche perché, è il caso di dirlo : "è scappato in Val d'Aosta con la cassa.." ; chiaramente qualcosa di poco chiaro nella procedura esiste.
Ma il colmo dell'ironia, che  " il truffatore è restato truffato !"
Trasferitosi in Val d'Aosta, ha tentato la fortuna con l'acquisto di quote sociali al valore nominale della Srl Casa della sposa 4.680 Euro e della Srl CORDISCO 2.000 Euro, pagandole ben 600 Milioni di Lire ! ; un vero affare per il venditore (un eufemismo di lingua italiana si dovrebbe definire diversamente) che l'ha saputo ben abbindolare. Difatti ha poi messo in liquidazione la  Srl casa della sposa, per evidenti motivi di far sparire l'attivo, e dell'altra Srl CORDISCO ci sono prati, pascoli e ruderi. Una vera fine ingloriosa di diventare "imprenditore" in Val d'Aosta.